Le previsioni dei nuovi consiglieri del Consorzio conciatori di Ponte a Egola: messaggio di speranza.
Il settore guarda con ansia e speranza soprattutto alla riapertura dei negozi. Loro saranno il vero indicatore del mondo dell’economia che verrà. Ne parliamo con cinque imprenditori che sono anche i nuovi consiglieri del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola. Leonardo Traversi (Conceria Le Patrie) spiega: ” Il lokdown ha avuto un impatto sia economico che psicologico. La vera domanda è come sarà con i negozi aperti, perché i clienti torneranno a comprare quando ci sarà la libertà di sfoggiare. Non posso nascondere che abbiamo delle preoccupazioni, ma è vero anche che noi stiamo continuando a produrre ed a migliorare per essere pronti a dare risposte quando ci sarà la vera ripartenza”.
Quello che saranno i prossimi mesi è il tema di riflessione per tutti. “Il lavoro di oggi è quello che abbiamo lasciato a mezzo – dice Luca Tempesti (conceria Tempesti e anche Ad del Polo Tecnologico Conciario). Sul futuro non ci sono certezze, l’emergenza sanitaria c’ha mangiato tempo e la spinta ora, è a cercare di recuperarlo. Sono tante le domande che ci poniamo: le vendite della produzione già nei negozi prima dello scoppio della pandemia rischia di finire in vendita a saldo. Cosa accadrà con l’invernale? E con l’estate 2021? Le risposte a queste domande ci diranno come si muoverà questo lavoro e che possibilità di ripresa avremo.”
Simone Nieri (Virgilio Conceria Artigiana) non nasconde i timori: “La situazione non è delle più belle ed i mesi che ci aspettano saranno caratterizzati da difficoltà – rileva -. La ripresa sarà lenta e ritengo che torneremo a vedere qualcosa tra settembre e ottobre. Il nostro settore avrà risposte certe quando sapremo come ripartirà il mondo. Ma non sono poi così pessimista, perché è vero anche che dopo ogni tempesta torna sempre il sole”.
Alessio Monti (Lamonti Cuoio): ” É difficile dire che andrà tutto bene, ma è anche difficile dire che andrà tutto male – sottolinea l’imprenditore – l’andamento dei mercati ancora non è chiaro e soprattutto dobbiamo vedere come riprendono i consumi. Ho comunque una convinzione e anche tanta speranza: la nostra zona ha il migliore prodotto al mondo, e credo che se troviamo il modo di pubblicizzare ancora di più la produzione italiana non ci saranno problemi”.
Massimo Caponi (Conceria Cmc): ” Il rallentamento produttivo c’è, una stagione è quasi persa e c’è da recuperare tempo – spiega -. Per avere una prima situazione positiva sarà necessario aspettare settembre, mentre una normalizzazione completa potrà arrivare a dicembre. Molti fattori influiranno su questa previsione e alcune variabili: la Cina è predisposta a tornare agli acquisti, ma c’è da vedere cosa accade in Europa e in America. La situazione è in evoluzione, le case di moda sono in movimento, vediamo anche le scelte che faranno. Comunque io credo che nelle persone ci sia la voglia di tornare ad acquistare. E questo è fondamentale”.
Carlo Baroni
Art. pubblicato da : LA NAZIONE
data: 19/05/2020